Lo zinco è presente nel corpo umano con livelli di circa 2 gr, e si concentra nei muscoli, nelle ossa, nella prostata, nell’occhio e nella pelle, ma può essere accumulato anche nelle ossa e nella milza, dove non è facilmente disponibile al rilascio quando vi siano carenze.
Circa l’1% dello zinco presente nell’organsimo viene perduto ogni giorno, per gran parte attraverso l’intestino e, in misura molto minore, attraverso urina e sudore. Questo prezioso minerale partecipa ad un grandissimo numero di processi enzimatici in veste di ruolo importante nell’accrescimento e nello sviluppo, nella funzione neurologica, con grande impatto nella risposta immunitaria e nell’accrescimento.
Oltre 300 enzimi dipendono dalla presenza di questo elemento e tra questi vi sono alcuni che partecipano alla sintesi di DNA e RNA, altri che regolano i processi di crescita e sviluppo, ma anche diversi che regolano la funzione immunitaria o che sono coinvolti nelle funzioni digestive e metaboliche. Ad esempio, un enzima molto importante contenente zinco è la carbonato deidratasi che permette all’organismo di raccogliere l’anidride carbonica prodotta nei tessuti eliminandola poi a livello dei polmoni.
Veramente fondamentale il suo ruolo, visto solo a quante attività esso presieda. Lo zinco inoltre ha un ruolo importante nel garantire l’integrità di proteine strutturali e delle membrane, dove una sua carenza le esporrebbe a più elevato rischio di danno ossidativo e ridurne così la funzionalità.
Il suo ruolo “strutturale”è legato al fatto che partecipa alla costituzione delle “collagenasi”, enzimi responsabili della formazione del collagene e della sua eliminazione quando danneggiato. In campo “proteico”, ricordiamo che le proteine contenenti zinco partecipano anche alla regolazione dei processi di trascrizione del genoma, ed esso viene coinvolto in processi di segnalazione cellulare e influenza il rilascio di ormoni, influenzando positivamente l’attività dell’insulina.
La mole di attività in cui viene richiesta la sua presenza è indubbiamente di grandissimo rilievo, ma non esistono dei veri indicatori biologici efficaci per valutare lo stato nutrizionale relativo allo zinco. In generale se ne valuta la concentrazione nel plasma o nel siero, ma si tratta di valori relativamente poco indicativi perché poco sensibili a forti variazioni sia nell’arco della giornata, sia a causa di infiammazioni, per cui i sintomi di una carenza marginale di zinco sono molto poco evidenti e spesso trascurati.
Nei bambini che vivono in paesi in via di sviluppo ad esempio, è rilevato un severo ritardo dell’accrescimento e una maggior suscettibilità alle infezioni. Altri effetti dimostrati dovuti a carenza definita “marginale” sono l’alterazione o la perdita del senso del gusto, e ritardo nei processi di cicatrizzazione.
I soggetti con maggior rischio di carenza di zinco possono essere:
- Neonati, specie se prematuri, bambini e gli adolescenti;
- Soggetti affetti da malnutrizione o da anoressia nervosa;
- Individui con diabete di tipo I e II, patologie che aumentano così l’escrezione urinaria di zinco;
- Individui con diarrea cronica o patologie intestinali caratterizzate da infiammazione e/o malassorbimento come Morbo di Crohn o Celiachia;
- Alcolizzati, specie se affetti da cirrosi epatica;
- Atleti soggetti ad intenso lavoro di endurance con elevata sudorazione;
- Individui in terapia farmacologica con tetracicline, chinoloni, bifosfonati, chelanti, anticonvulsivi e diuretici;
- Individui che assumono integratori di ferro e calcio, che possono ridurre significativamente l’assorbimento di zinco;
- Vegani stretti, con consumo elevato di cereali e legumi: il contenuto di fitati di questi cibi interferisce con l’assorbimento di zinco, riducendolo drasticamente. Si stima che il fabbisogno di zinco in queste diete debba essere aumentato del 50% rispetto a quello di individui con dieta onnivora.
La suscettibilità ad un più elevato attacco di infezioni è legata anche ad un corretto apporto di zinco in quanto essenziale per garantire la funzione immunitaria, sia per lo sviluppo dei tipi cellulari responsabili della risposta innata (neutrofili, macrofagi etc.) sia per lo sviluppo dei tipi cellulari responsabili della risposta adattativa (linfociti B e linfociti T). Lo zinco è necessario per la produzione di timulina, un ormone secreto dal timo e essenziale per la maturazione dei linfociti T. Una carenza dell’elemento rende così l’organismo suscettibile a diverse malattie infettive.
Molto diffuso l’utilizzo di integratori di zinco nel trattare il raffreddore. Diversi sono stati gli studi in merito, ma ciò che inizialmente sembrava essere solo dati contrastanti, si è rivelato essere una realtà scientificamente dimostrata da più studi, in quanto lo zinco è in grado di bloccare la replicazione virale dei rinovirus (la causa del 50% circa di tutti i raffreddori) nella mucosa nasale. Ovvero, lo zinco interferisce nella “duplicazione” dei virus del raffreddore e impedisce il loro proliferare all’interno del nostro naso, contrastando così lo sviluppo del raffreddore stesso. Questo si traduce che se assunto ai primi sintomi, è facile la sensibile riduzione dei tempi di guarigione e della sintomatologia.
La ricerca ha inoltre dimostrato come riserve adeguate di zinco sono associate positivamente al livello di testosterone nel siero e a preservare una miglior salute degli spermatozoi. Una carenza di zinco può portare a riduzione delle sintesi di testosterone nell’uomo diversi studi hanno mostrato che l’integrazione con zinco può aumentare i ivelli serici dell’ormone, in particolare in soggetti che presentino basse concentrazioni di partenza (soggetti con livelli normali non si osservano analoghi migliorament). La somministrazione di zinco è in grado comunque di preservare il livello di testosterone dopo un intensa attività fisica in particolare di tipo aerobica, dove spesso il livello potrebbe ridursi.
Per quanto riguarda le donne, la ricerca indica che le donne con PCOS (Sindrome dell’ovaio policistico) hanno bassi livelli di zinco (così come altri minerali come il magnesio), non è chiaro se questo sia dovuto ad assunzione o assorbimento inadeguati, aumento dell’escrezione di zinco o aumento del fabbisogno di zinco. Rispetto ad altre donne però, quelle affette con PCOS hanno dimostrato di avere un apporto dietetico simile allo zinco, quindi molto probabilmente, non è questo il motivo per cui le donne con PCOS hanno bassi livelli di zinco. Molti studi stanno iniziando a considerare i benefici dello zinco per aiutare anche a migliorare molti dei sintomi dermatologici nelle donne con PCOS, non a caso spesso viene aggiunto dello zinco per le donne con PCOS in quanto pare essere in grado di ridurre la severità dell’acne. Per le donne che soffrono anche di sintomi relativi sindrome premestruale come gonfiore, crampi, mal di testa e aumento dell’ansia, lo zinco può offrire un supporto per ottenere più sollievo. Un ruolo importante dello zinco nella donna è la regolazione del ciclo mestruale. I livelli sierici di zinco durante la fase luteale (circa 2 settimane prima del ciclo) sono significativamente inferiori rispetto alla fase follicolare I livelli di zinco si sono dimostrati inferiori nelle donne con PMS Lo stato di zinco basso è anche collegato a disturbi dell’umore.
Gli integratori di zinco sono disponibili in varie forme dalla non sempre ottimale capacità di assorbimento. Il nostro integratore di Zinco si trova in forma chelata come Zinco Picolinato, la migliore come scelta per l’assorbimento da parte del nostro organismo e qundi la più altamente biodisponibile.
Informazioni nutrizionali
30 capsule |
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Informazioni nutrizionali | ||
Per dose giornaliera (1 capsula) | %AR* | |
Zinco | 10 mg | 100 |
*AR: Assunzioni di Riferimento |
Ingredienti: agenti di carica: cellulosa, fosfato dicalcico; picolinato di zinco, capsula vegetale (agente di rivestimento: idrossi-propil-metilcellulosa), agenti antiagglomeranti: biossido si silicio, sali di magnesio degli acidi grassi.
Modalità d’uso: assumere 1 capsula al giorno con acqua.
Avvertenze: Non superare la dose giornaliera consigliata. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta variata. Una dieta varia ed equilibrata e uno stile di vita sano sono importanti. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Prodotto destinato agli adulti. Conservare in luogo fresco e asciutto. Evitare l’esposizione a fonti di calore e a raggi solari.
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