12 bustine |
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Analisi Media | ||
Per dose giornaliera 1 bustina | ||
Per dose giornaliera (1 bustina) | ||
Psillio in polvere
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3500 mg | |
FOS
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475 mg | |
Ingredienti: psillio (Plantago ovata Forssk.) tegumento del seme polvere, agente di carica: sorbitolo; fruttoligosaccaridi (FOS), acidificante: acido citrico; aroma, agente antiagglomerante: biossido di silicio; edulcorante: glicosidi steviolici. | ||
Modalità d’uso: aggiungere il contenuto di 1 bustina (5,5 g) in 200 ml di acqua naturale, mescolare bene e assumere una volta al giorno subito dopo la preparazione. L’eventuale formazione di gel, che si verifica in caso di mancata assunzione subito dopo la preparazione della soluzione, è dovuta alla caratteristica della fibra di psillio. |
Sono diverse le piante officinali che possono avere azioni lassative, antinfiammatorie, ma anche carminative sull’intestino. Si parla tanto della centralità di quest’organo, e se ne parlerà sempre di più: diversi studi continuano a confermare la sua preziosissima attività poliedrica, che coinvolge la salute di tutto il corpo umano. Tanti sono i disturbi più a cui può andare incontro l’intestino, e tra i più comunemente riscontrati sicuramente la stitichezza, che può avere diverse “origini”, ma è spesso provocata da un’alimentazione squilibrata o da una carenza di fibre, e, sul fronte opposto la diarrea, che può insorgere a causa di intossicazioni alimentari, cure farmacologiche o antibiotiche prolungate e successivamente a varie infezioni, sia virali che batteriche.
Anche lo stile di vita può influire sul nostro benessere intestinale: lo stress e forti o continue sollecitazioni del sistema nervoso, accompagnate da emozioni come l’ansia, possono infatti influire fortemente sulla salute dell’intestino a livello psicosomatico, e provocare disturbi fastidiosi come la sindrome dell’intestino irritabile.
Tra i più comuni ed utilizzati agenti naturali fitoterapici, troviamo i semi di psillio. Costituito appunto dai semi o dalla cuticola di Plantago ovata, una pianta erbacea annuale, questo prodotto, venduto comunemente nelle erboristerie, è generalmente indicato per le stipsi croniche. I suoi semi, infatti, lo rendono un efficacissimo ma innocuo lassativo “meccanico”, grazie alla presenza di una mucillagine che al contatto con l’acqua si rigonfia e aumenta di volume, e definito per questo motivo un “formante massa”.
Le mucillagini sono polisaccaridi di composizione chimica complessa, fibre idrosolubili dal potenziale fortemente lassativo ma anche emolliente, antiflogistico e protettivo per le mucose intestinali. Approfondiamo il loro meccanismo d’azione: a contatto con l’acqua i semi si aprono completamente, aumentando di volume fino a 30 volte rispetto alla loro forma secca, e formando così un caratteristico gel, capace di incrementare la quantità della massa fecale (da qui la definizione di “formante massa”) e ammorbidirne il contenuto. Questa azione lubrificante e ammorbidente, ben nota in ambito gastroenterologico e proctologico, rende l’utilizzo dello psillio utile in caso di emorroidi, ragadi anali, nella sindrome dell’intestino irritabile e nelle diverticolosi. Questo prodotto, efficace e per nulla dannoso, è utile anche per la stitichezza in gravidanza e nell’allattamento, e trova applicazione anche per bambini e cardiopatici, dove non è indicato l’utilizzo di lassativi che possano provocare azioni “violente” sulla peristalsi, con forti contrazioni muscolari. Gli effetti dello Psillio sono infatti particolarmente apprezzati per la loro sicurezza ed efficacia verso tipologie di pazienti più delicate, perché puliscono delicatamente con il loro passaggio le pareti intestinali, facilitando l’evacuazione. È da notare anche l’interessante versatilità dello psillio, che è utile non solo in caso di stitichezza, ma anche in caso di diarrea (agisce assorbendo l’eccesso di liquidi e aumentando di conseguenza la consistenza del bolo fecale).
La mucillagine derivata dallo Psillio ha inoltre proprietà antinfiammatorie e lenitive sulla mucosa, per cui è indicata nelle coliti e nelle irritazioni delle pareti del sistema gastroenterico.
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