Per molte persone alla ricerca del dimagrimento, la chetosi è uno degli obiettivi più ambiti. Ma che cos’è esattamente la chetosi? Come si entra velocemente in chetosi? E a che cosa bisogna fare attenzione se si vuole dimagrire con la chetosi?
Cos’è la chetosi
Cominciamo subito con il definire la chetosi come una condizione in cui l’organismo recupera energia attraverso il consumo di grassi producendo, di conseguenza, i chetoni. Di norma questa condizione si genera nel momento in cui i livelli di glucosio nel sangue aumentano a causa di una riduzione dell’insulina. Ma come?
Più nel dettaglio, quel che avviene quando introduciamo all’interno del nostro organismo dei carboidrati attraverso l’alimentazione, è che solamente una parte del glucosio derivato da tali carboidrati viene usato nell’immediato dalle cellule per produrre energia, mentre la parte in eccesso è immagazzinata in alcune parti del corpo, come i muscoli e il fegato, divenendo una riserva a cui il corpo può attingere quando ne ha bisogno.
Pertanto, nel periodo di digiuno il nostro organismo non fa altro che attingere a queste scorte, in maniera tale da continuare a produrre energia. Se tuttavia il digiuno è particolarmente prolungato, e le scorte di glucosio scarseggiano, il nostro organismo cambia strategia: invece di ricorrere al glucosio, cerca altre fonti di energia come i grassi, che sono anch’essi immagazzinati nel nostro corpo in attesa da poter essere utilizzati al momento della necessità.
Tuttavia, questa strategia alternativa per l’ottenimento di energia non è priva di conseguenze negative: mentre infatti il nostro organismo utilizza i grassi per produrre energia, produce corpi chetonici, o chetoni, molecole presenti nel sangue in piccole quantità, espulsi tramite urine e respiro. Se il loro livello nel sangue aumenta e si supera una certa soglia “limite”, si entra in uno stato di chetosi: sebbene in via temporanea tale stato non sia particolarmente pregiudizievole (e, come vedremo, può essere usato per perseguire l’obiettivo del dimagrimento), se lo si conserva per troppo tempo, potrebbe essere dannoso per la salute.
Come riconoscere la chetosi
Esistono alcuni segnali che permettono a ciascuno di noi di riconoscere il raggiungimento di uno stato di chetosi.
Tra i sintomi più comuni rileviamo la bocca secca o la percezione di un sapore metallico in bocca, l’incremento della sete e la minzione più frequente, un caratteristico alito e, ancora, la riduzione dell’appetito e una sensazione di fatica iniziale nello svolgimento degli esercizi.
I sintomi dipendono tuttavia a seconda del soggetto che entrare in chetosi. In alcuni casi potrebbero inoltre essere particolarmente intensi, mentre in altri potrebbero essere più lievi.
Acetone e chetosi
Quando si parla di chetosi, uno dei termini che vengono più spesso accomunati a questa condizione è quello di acetone, un acido che è proprio uno dei corpi chetonici prodotti dal nostro metabolismo.
Ebbene, l’acetone non è né una malattia né un segno patologico, ma solamente una condizione che rappresenta uno squilibrio metabolico, più frequente nei bambini. Per farlo “scomparire” sarà sufficiente ingerire piccole quantità di zucchero.
Perché entrare in chetosi?
A questo punto ci si può probabilmente domandare per quale motivo possa essere conveniente indurre uno stato di chetosi.
Ebbene, come abbiamo già precisato nelle scorse righe, la chetosi può essere propedeutica agli scopi di dimagrimento, considerato che è una condizione in cui l’organismo inizia a bruciare i grassi. Ma come si entra in chetosi? E come si gestisce questa condizione senza rischi? Proviamo a scoprirlo nei prossimi paragrafi.
La chetosi nutrizionale: la dieta per la chetosi
Come dovrebbe a questo punto essere facilmente intuibile, la chetosi nutrizionale è una condizione di chetosi a cui si giunge attraverso una dieta apposita, utile per permettere al proprio corpo di iniziare a bruciare i grassi al posto degli zuccheri, al fine di produrre energia. Con queste caratteristiche, è intuibile che quella che definiamo come dieta chetogenica altro non sia che un regime alimentare che ha come obiettivo quello della perdita di peso.
Con la dieta finalizzata alla chetosi si sottrae infatti all’organismo l’energia che potrebbe derivare dal consumo di carboidrati, favorendo invece il consumo di grassi. In termini molto concreti, questo significa che per un periodo breve bisognerà eliminare quasi totalmente dalla propria dieta le principali fonti di carboidrati come la pasta e il pane, permettendo così al proprio corpo di attingere energia direttamente dai grassi e, così facendo, favorendo una più rapida perdita di peso.
Per quanto poi concerne la misura dei carboidrati da apportare ogni giorno, tutto dipenderà dalle valutazioni effettuate dal proprio nutrizionista: in linea di massima, non è escluso che l’indicazione per il primo periodo sia quello di non consumare oltre i 50 grammi di carboidrati al giorno. di contro, si può introdurre nell’organismo un maggiore contributo di proteine e grassi buoni, come quelli che derivano da olio di oliva, cocco, avocado.
Così facendo si può entrare rapidamente in uno stato di chetosi, consentendo all’organismo di utilizzare i grassi come fonte di energia e, dunque, accelerando il loro consumo. Per poter massimizzare i benefici di questo periodo transitorio, è certamente consigliabile abbinare alla dieta chetogenica una sana ed equilibrata attività fisica.
Quanto tempo ci vuole per entrare in chetosi
Il tempo necessario per entrare in chetosi varia da persona a persona, principalmente a seconda del metabolismo del nostro organismo e del consumo dei carboidrati, dell’assunzione di proteine e dell’attività fisica.
È tuttavia possibile che, attraverso un regime dietetico molto restrittivo (non superando i 50 grammi di carboidrati al giorno) si possa entrare in chetosi già entro i primi 2-3 giorni. In alcuni casi potrebbe invece essere necessario attendere anche una settimane.
Chi vuole entrare velocemente in chetosi dovrebbe pertanto intervenire principalmente sulla composizione della propria dieta, facendo sì che degli alimenti il 70% sia costituito da grassi buoni (come quelli che arrivano da pesce e uova) e il 30% sia rappresentato da proteine. Il rimanente 10% dovrebbe invece essere costituito da carboidrati.
C’è un modo per velocizzare il processo per entrare in chetosi?
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Alimenti per entrare in chetosi
Anche se la dieta chetogenica dovrebbe essere attentamente calibrata sulla base di ciascuno, considerato che – come abbiamo più volte sottolineato – non esistono due organismi dalle caratteristiche identiche, ci sono alcuni alimenti che sono consigliati nella dieta chetogenica.
In un elenco che non è evidentemente esaustivo, troviamo:
- Pesce azzurro
- Acciughe
- Salmone
- Cavolfiore
- Broccoli
- Pollo
- Tacchino
- Uova
- Pomodori
- Latte interno
- Burro
- Yogurt senza zucchero
- Maiale
- Semi
- Frutta a guscio
- Olio extra vergine di oliva.
Di contro, ci sono alcuni alimenti che sarebbe invece opportuno evitare, come:
- Dolci
- Merendine
- Patate
- Bevande zuccherate
- Succhi di frutto
- Legumi
- Cibi pronti.
Dieta per la chetosi: avvertenze e attenzioni
Come abbiamo già ribadito in più occasioni, la dieta chetogenica deve essere seguita per un breve periodo di tempo e dietro supervisione di un esperto nutrizionista che possa massimizzare i benefici per il nostro organismo in termini di dimagrimento, ed evitare i pregiudizi più gravi e gli stress di difficile tenuta per il nostro corpo.
È per questo motivo che è opportuno gestire l’ingresso e il periodo di chetosi con specifica cautela, reintroducendo poi una quantità maggiore di carboidrati nel momento in cui si vuole pianificare l’uscita da tale regime.
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