Gli shirataki, o shirataki di Konjac, sono una particolare tipologia di pasta senza glutine, ipocalorica e ricca di vantaggi e di nutrienti di particolare qualità.
Anche se per tanto tempo questo cibo è stato sostanzialmente relegato tra i confini nazionali (Giappone), da anni si sta conquistando importanti margini di apprezzamento proprio in Italia, dove ha trovato degli affezionati utilizzatori, e non solo tra coloro che non possono, o non vogliono, ingerire cibi con glutine.
Ma quali sono le caratteristiche degli spaghetti shirataki? Perché i noodles shirataki potrebbero fare anche al caso tuo? E dove comprare la pasta shirataki?
Cos’è la pasta shirataki
Andando con maggiore ordine, rileviamo come gli shirataki siano un particolare tipo di pasta ottenuta dalla lavorazione della Amorphobhallus konjac, o più semplicemente konjac, una pianta dalla cui farina si possono ottenere questi particolari spaghetti (e non solo!).
In modo più specifico, la parte della pianta che viene utilizzata per poter preparare gli spaghetti shirataki è la radice tuberosa, dalla quale si può facilmente ricavare una speciale farina che, tra le sue principali caratteristiche, ha quella di assorbire una grande quantità di liquidi, trasformandosi in gelatina. E proprio questa specificità ci conduce al prossimo paragrafo…
Pasta shirataki fa dimagrire?
Molte persone si domandano se la pasta shirataki faccia dimagrire o no.
In realtà, la risposta è… dipende!
La pasta shirataki viene spesso ricondotta tra gli alimenti dimagranti perché ha un elevato indice di rigonfiamento. Ma cosa significa?
In breve, è utile che tu sappia che ogni alimento ha un indice di rigonfiamento diverso. E che più è alto questo indice, e maggiore è anche la capacità dell’alimento di assorbire l’acqua. A sua volta, un alimento che ha un elevato indice di rigonfiamento favorisce la sensazione di pienezza e, di conseguenza, può contribuire a ridurre l’appetito.
Considerato che l’indice di rigonfiamento del konjac, e dunque degli spaghetti shirataki, è pari a 80, ne deriva che il konjac e gli shirataki sono dei noti soppressori della fame, e che proprio per questo motivo possono essere particolarmente indicati per tutte quelle persone che stanno cercando di adottare un regime alimentare dietetico.
I vantaggi della pasta shirataki: quando e a chi conviene?
Come abbiamo riepilogato poche righe fa, la pasta shirataki finisce in modo abbondante all’interno dei menù dietetici a causa del suo potere saziante.
Tuttavia, è evidentemente errato pensare che gli spaghetti shirataki siano indirizzabili con favore solo ed esclusivamente a chi sta cercando di perdere qualche chilo di troppo!
Si può ad esempio ricordare come la pasta preparata con la farina di konjac sia ideale per tutte quelle persone che hanno delle esigenze alimentari specifiche, come ad esempio gli intolleranti al glutine, o al lattosio, non contenute negli shirataki: gli spaghetti giapponesi sono infatti composti solamente da acqua e glucomannano, rivelandosi così facilmente digeribili anche dalle persone che non possono, o non preferiscono, consumare glutine e lattosio.
Peraltro, proprio per le particolari caratteristiche della radice di konjac, tale ingrediente è utilizzabile per poter creare delle caramelle gelatinose adatte ai vegani, considerato che di norma questi dolci sono realizzati con sostanze di origine animale.
Come cucinare gli shirataki
Come probabilmente hai già intuito a questo punto del nostro approfondimento, il formato più conosciuto per poter consumare la farina di konjac è quello degli spaghetti shirataki. Ma in che modo?
Ebbene, consumati da soli, senza alcun abbinamento, gli spaghetti shirataki hanno un sapore sostanzialmente neutro: proprio per questo motivo per poter ottenere il meglio da un pasto con i noodles shirataki è fondamentale il loro accoppiamento in piatti che saranno tendenzialmente a base di verdura o di carne.
Per quanto attiene la modalità di consumo, è poi possibile assaporare gli spaghetti shirataki sia che vengano acquistati secchi (disidratati), sia che invece siano conservati in acqua.
Nel primo caso, prima di consumarli sarà sufficiente reidratarli, immergendoli in acqua bollente, per poi lasciarli riposare qualche minuto. Considerato che non scuociono, gli shirataki saranno una gioia anche per quelle persone che hanno meno dimestichezza in cucina!
Terminata la cottura, bisognerà quindi scolarli come gli spaghetti tradizionali, per poi sciacquarli con acqua calda per poter eliminare ogni residuo di zuccheri. A quel punto sarà possibile condirli a proprio piacimento.
Nel secondo caso, invece, è consigliabile sciacquare gli shirataki sotto acqua corrente, al fine di eliminare ogni residuo e ogni odore sgradevole. Quindi, sarà possibile saltarli in padella e aggiungere il condimento desiderato.
Ricetta shirataki originale
Quando si parla di shirataki, di norma ci si riferisce a un componente alimentare particolarmente versatile, che con il suo sapore neutro può essere unito a qualsiasi tipo di condimento.
Nella ricetta shirataki originale, però, questi particolari spaghetti di konjac si cucinano saltati in padella con verdure e funghi, anche se niente ti vieterà di sperimentare altre ricette, come ad esempio quelle dello shirataki con carne o pesce e surimi, o magari effettuare una gradevole fusione tra la cucina giapponese e quella italiana, andando a condire gli shirataki con del sugo di pomodoro, o con del pesto alla genovese.
Shirataki, dove comprare?
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Avvertenze sull’uso: shirataki fa male?
Nelle scorse righe abbiamo riassunto alcune informazioni fondamentali sulle caratteristiche e sui vantaggi derivanti dall’utilizzo degli shirataki in cucina.
Tuttavia, per poter completare compiutamente questo approfondimento, è bene condividere insieme alcuni spunti che ti permetteranno di migliorare ulteriormente la conoscenza con questi particolari spaghetti giapponesi e, di conseguenza, rendere il tuo rapporto culinario con essi ancora più soddisfacente.
In particolare, ci riferiamo al fatto che il gel viscoso che viene prodotto nel proprio intestino dopo l’ingestione del konjac non abbia come effetto solo quello di infondere un maggiore senso di sazietà, quanto anche quello di ridurre l’assorbimento dei principi attivi. Il che significa, in altri termini, che se si utilizzano in cucina gli shirataki in un periodo in cui si stanno assumendo medicinali e integratori, il loro effetto potrebbe essere ridotto se non si segue l’accortezza di allontanare di almeno due ore il consumo di questa pasta da tali prodotti.
In aggiunta a ciò, considerato che si tratta di un alimento ricco di fibre, è sempre consigliabile accompagnare la loro assunzione con un’abbondante dose di liquidi che possano facilitarne l’espulsione. Proprio per tale motivo il consumo di spaghetti shirataki dovrebbe essere evitato da parte di quelle persone che soffrono di occlusioni intestinali.
Ancora, ricordiamo che la pasta di konjac abbia tra i suoi effetti anche quello di abbassare i livelli di glucosio nel sangue, e che proprio per questo motivo le persone che soffrono di diabete dovrebbero consultare il proprio medico di fiducia se intendono assumerli con regolarità all’interno della propria dieta.