L’intolleranza al lattosio è una condizione molto frequente in Italia, tanto da riguardare – con diversi livelli di gravità – quasi una persona su due. Ma di cosa si tratta? E come fronteggiarla? Quali alimenti possono essere assunti da chi è intollerante al lattosio?
Cos’è l’intolleranza al lattosio
L’intolleranza al lattosio è una condizione per la quale il nostro organismo non riesce a processare correttamente il lattosio, uno zucchero contenuto nel latte e nei derivati del latte.
Una volta giunto nel nostro intestino tenue, il lattosio viene scomposto dall’enzima lattasi in due componenti primarie: il galattosio e il glucosio. Ebbene, se l’enzima lattasi risulta essere insufficiente o carente, il lattosio non viene separato correttamente e, dunque, l’organismo non riesce a digerirlo.
Ecco dunque che il livello di intolleranza al lattosio è influenzato principalmente proprio dalla gravità dell’insufficienza dell’enzima lattasi di cui si può soffrire.
Cause dell’intolleranza al lattosio
Nelle scorse righe abbiamo chiarito che il motivo principale per cui si soffre di intolleranza al lattosio è la carenza dell’enzima lattasi. Ma perché si verifica questa insufficienza?
I motivi fondamentali sono tre:
- Intolleranza al lattosio generica primaria. È il caso di ereditarietà dell’intolleranza al lattosio. Non è raro che i bambini inizino a manifestare gradualmente i sintomi dell’intolleranza al lattosio con il passare degli anni e, in particolar modo, con l’adolescenza. Durante l’infanzia infatti i livelli dell’enzima lattasi tendono a diminuire naturalmente, lasciando lo spazio a una condizione di intolleranza caratterizzata dal DNA di ogni individuo.
- Intolleranza al lattosio transitoria. In questo caso l’intolleranza non è definitiva, come quella indotta dai geni, ma è transitoria. Si pensi alla riduzione della lattasi dopo una malattia, un intervento, un trauma. Considerato che il problema tende ad essere temporaneo, si può ripristinare una condizione di regolarità in un tempo variabile.
- Intolleranza al lattosio congenita. Delle tre è la condizione sicuramente più rara, determinata da una mutazione che impedisce completamente di digerire il latte a causa dell’assenza totale di lattasi.
Sintomi dell’intolleranza al lattosio
I sintomi dell’intolleranza al lattosio possono essere apprezzati a breve distanza dall’assunzione degli alimenti che lo contengono. Come avviene con ogni elemento alimentare, il lattosio se permane nel tratto intestinale viene catturato dalla flora batterica. Qui, il processo di fermentazione favorisce il richiamo di liquidi nel colon e la produzione di gas.
Non è difficile immaginare quali siano, a questo punto, i principali sintomi dell’intolleranza al lattosio:
- diarrea
- stitichezza
- crampi addominali
- gonfiore
- flatulenza
- nausea
- mal di testa
- spossatezza
- eruzioni cutanee.
Evidentemente, non tutte le persone che soffrono di intolleranza al lattosio soffriranno dello stesso ventaglio di sintomi. E non tutte le persone che manifestano tali sintomi ne subiranno gli effetti con la stessa incisività e gravità.
Cosa fare in caso di intolleranza al lattosio
Ma cosa si può fare in caso di intolleranza al lattosio?
Evidentemente, il primo passo che consigliamo di fare è quello di ricorrere a una diagnosi. L’esame più diffuso per accertare l’intolleranza al lattosio è il c.d. breath test, o test del respiro. Il test per l’intolleranza al lattosionon è invasivo e consiste nell’analisi dell’aria espirata dal paziente prima e dopo la somministrazione di una dose di lattosio.
Nel caso in cui lo zucchero non sia digerito correttamente, infatti, inizia a fermentare favorendo un’eccessiva produzione di idrogeno. Dunque, se il test rileva che nell’aria espirata è presente un livello eccessivo di questo gas, significa che il paziente è intollerante al lattosio.
In alcuni casi può essere suggerita la sottoposizione a un test genetico che può essere utile per accertare le cause dell’intolleranza e la predisposizione genetica di questa condizione.
Una volta accertata l’intolleranza al lattosio il trattamento sarà principalmente rappresentato dall’eliminazione dalla dieta di tutte le fonti di lattosio. La durata di questa eliminazione (in molti casi, solo temporanea) sarà accompagnata dalle indicazioni su quali elementi cancellare integralmente, e quali introdurre invece con maggiore cautela.
Di norma, infatti, alcuni derivati del latte come i formaggi stagionati, non danno problemi all’organismo tranne nelle ipotesi in cui l’intolleranza al lattosio sia molto pronunciata.
Molto probabilmente sarà invece il caso di evitare il latte vaccino e di capra, i formaggi freschi, i prodotti a base di latte come gelati e burro, creme e prodotti da forno.
Cosa mangiare in caso di intolleranza al lattosio
Alimenti consentiti | – Formaggi stagionati (grana, parmigiano)
– Latte senza lattosio – Latte di soia, di riso, di mandorle – Pane semplice bianco o integrale – Pasta – Riso – Legumi secchi |
Alimenti da valutare | – Derivati del latte di vacca che contengono basse quantità di lattosio
– Yogurt parzialmente idrolizzato da batteri – Alcuni tipi di latte fermentato – Cibi precotti – Salse, condimenti e piatti pronti – Biscotti – Merendine – Snack – Preparati per dolci – Creme dolci e salate – Bibite e succhi di frutta – Liquori cremosi – Prosciutto cotto – Salumi – Altri insaccati – Wurstel |
Alimenti non consentiti | – Latte
– Formaggi freschi – Panna – Formaggini da spalmare – Gelati – Frappé. – Dolci preparati con burro e latte – Creme a base di latte – Pane al latte – Cioccolato – Burro – Margarina |
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